verso Natale 2
Comprendete in qual modo!
Innanzitutto considerate la dignità del genere umano, la dignità con cui Dio l'ha creato. Tenete presente che questa dignità sta in tre elementi: la libertà, la potenza e la bontà.
L'uomo era libero, potente e beato.
Aveva una triplice libertà:la libertà di scelta, di desiderio e di utilizzo della creazione. Davati a lui stavano sia il bene che il male; la terra e il cielo; la morte e la vita, la miseria e il benessere; il mondo e Dio. Era libero di scegliere davanti a ogni cosa, come pure nell'atto del desiderare. "La carne, infatti, ha desideri contrari allo spirito" (Gal 5, 17): perché potesse volere qualcosa mosso dalla ragione e un'altra per opera della passione. Ma il desiderio lo portava verso ciò che voleva, quanto voleva, come lo voleva. Ha esercitato la propria volontà. Usò di questo mondo, infatti, così da gioirne in pienezza, per essere sempre più felice, non secondo la miserevo debolezza, o la violenza della propria avidità.
Accorgiamoci della miseria a cui siamo asserviti; facilmente riusciamo a comprendere la bellezza della libertà. L'uomo poteva scegliere il bene senza che gli si frapponesse il male; desiderare il bene senza provare il gusto del male; gioire del bene senza senza alcun dubbio.
Rendetevi conto del potere dato all'uomo dalle parole stesse di Dio: "Crescete e moltiplicatevi, riempite la terra" (Gn 1, 22) Da ultimo, il benessere costituito dalla presenza di Dio, dall'amore di Dio.
La presenza di Dio nella propria memoria, la conoscenza nella ragione, l'amore nel volere.
La sua memoria era come un abbracciare Dio con l'anima senza mai dimenticarlo. La sua ragione era come un occhio che gli permetteva di conoscere Dio senza errori. Il suo amore era come il "palazzo del cuore" grazie al quale gustava Dio al punto di non desiderare altro.
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