assunzione della beata vergine Maria
ut, redemptiónis tuæ mystério salváti,
a te exaltári mereámur.
(colletta della vigilia)
“La grande Tradizione della chiesa è giunta gradualmente a proclamare Maria al di là della morte, in quella dimensione altra dell’esistenza che non sappiamo chiamare se non «cielo»: Maria è terra del cielo, è primizia e immagine della chiesa santa nei cieli! … La fede di Maria e il suo amore, un amore che si fa agire concreto per gli altri perché concretamente è stato sperimentato su di sé, dicono meglio di tante parole la sua capacità di vita piena, quella vita che non può esaurirsi qui sulla terra”. (Enzo Bianchi)
Devo alla vita trascorsa in monastero l’amore per questa festa della beata Madre di Dio. Maria Assunta in cielo, patrona dell’Ordine. Tutto in questo giorno dice la gloria di Dio, di lei accolta come una bimba in braccio al suo Figlio, “figlia del tuo figlio”, della mia stessa gloria che ho fermato, non più i piedi, ma il cuore nel suo hortus conclusus.
Gaude felix mater cistercium.
Eppure in nessuna chiesa antica e originale dell’ordine esiste una raffigurazione di Maria assunta, bisogna attendere secoli per trovare gli affreschi nel tiburio di Chiaravalle e altre tele con questo soggetto. I nostri padri non avevano bisogno di farsi immagini, bastava loro essere avvolti dalle note del canto dell’Ufficio per riuscire a vedere con gli occhi del cuore quel che ai più resta invisibile.
Beatus venter ... et beata ubera e anche noi ci vorremmo fermare qui, in questa esclamazione di gioia, ma Gesù che non si lascia portare dai moti delle viscere, ma dal cuore amatissimo e amorosissimo conclude il grido riferito nel vangelo di Luca “beati qui audiunt verbum Dei et custodiunt”.
Gaude felix mater cistercium puoi ascoltare,
custodire
ed essere custodita
così la tua vita
è il Verbum Dei.
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