Surge, propera, amica mea, formosa mea: veni, et accipe coronam, quam tibi Dominus praeparavit in aeternum
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Visualizzazione dei post da agosto, 2010
assunzione della beata vergine Maria
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ut, redemptiónis tuæ mystério salváti, a te exaltári mereámur. (colletta della vigilia) “La grande Tradizione della chiesa è giunta gradualmente a proclamare Maria al di là della morte, in quella dimensione altra dell’esistenza che non sappiamo chiamare se non «cielo»: Maria è terra del cielo, è primizia e immagine della chiesa santa nei cieli! … La fede di Maria e il suo amore, un amore che si fa agire concreto per gli altri perché concretamente è stato sperimentato su di sé, dicono meglio di tante parole la sua capacità di vita piena, quella vita che non può esaurirsi qui sulla terra”. (Enzo Bianchi) Devo alla vita trascorsa in monastero l’amore per questa festa della beata Madre di Dio. Maria Assunta in cielo, patrona dell’Ordine. Tutto in questo giorno dice la gloria di Dio, di lei accolta come una bimba in braccio al suo Figlio, “figlia del tuo figlio”, della mia stessa gloria che ho fermato, non più i piedi, ma il cuore nel suo hortus conclusus. Gaude felix mater cistercium. Eppu...
cara Chiesa,
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da pensiero alla morte di Paolo VI ... E alla Chiesa, a cui tutto devo e che fu mia, che dirò? Le benedizioni di Dio siano sopra di te; abbi coscienza della tua natura e della tua missione; abbi il senso dei bisogni veri e profondi dell'umanità; e cammina povera, cioè libera, forte ed amorosa verso Cristo. Cosa augurare di meglio alla Chiesa di oggi?
nella Trasfigurazione di Paolo VI ... nella mia trasfigurazione
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E vedo anche che rispetto alla vita presente è vano avere speranze; rispetto ad essa si hanno dei doveri e delle aspettative funzionali e momentanee; le speranze sono per l'al di là. Credo, o Signore. L'ora viene. sembra che il congedo debba esprimersi in un grande e semplice atto di riconoscenza almeno in extremis, si deve riconoscere che quel mondo, "qui per Ipsum factus est", che è stato fatto per mezzo di Lui, è stupendo. Ti saluto, ti celebro all'ultimo istante, sí, con immensa ammirazione; e, come si diceva, con gratitudine: tutto è dono; dietro la vita, dietro la natura, l'universo, sta la Sapienza; e poi, lo dirò in questo commiato luminoso, (Tu ce lo hai rivelato, o Cristo Signore) sta l'Amore! Alla gratitudine succede il pentimento. Al grido di gloria verso Dio Creatore e Padre succede il grido che invoca misericordia e perdono. Che almeno questo io sappia fare: invocare la Tua bontà, e confessare con la mia colpa la Tua infinita capacità di salv...