1 novembre primo anniversario della DEDICAZIONE
Urbs Ierúsalem beáta,
dicta pacis vísio,
quæ constrúitur in cælis
vivis ex lapídibus,
angelísque coronáta
sicut sponsa cómite,
Nova véniens e cælo,
nuptiáli thálamo
præparáta, ut intácta
copulétur Dómino.
Platéæ et muri eius
ex auro puríssimo;
Portæ nitent margarítis
ádytis paténtibus,
et virtúte meritórum
illuc introdúcitur
omnis qui ob Christi nomen
hic in mundo prémitur.
Tunsiónibus, pressúris
expolíti lápides
suis coaptántur locis
per manum artíficis;
disponúntur permansúri
sacris ædifíciis.
Glória et honor Deo
usquequáque altíssimo,
una Patri Filióque
atque Sancto Flámini,
quibus laudes et potéstas
per ætérna sæcula. Amen.
Questo inno meraviglioso apre la solenne liturgia della sera nel ricordo della dedicazione della chiesa. La comunità che si percepisce come "Gerusalemme che viene dal cielo" guarda con stupore contemplativo la meraviglia della propria vocazione: pronta come sposa vergine per il talamo nuziale".
La compagine della comunità stessa è simile alle pietre che edificano Gerusalemme: esse sono "preaauris". Torna subito alla mente il Pastore di Erma dove i cristiani sono resi perfetti per l'edificazione della casa comune per opera dello Spirito Santo.
La dedicazione della chiesa diventa occasione per riconoscersi membra del Cristo vivente per sempre per l'offerta che ha fatto una volta per tutte del suo Corpo in sacrificio di espiazione e santificazione.
La nostra comunità nella solennità di Tutti i Santi celebra anche la dedicazione del proprio tempio, celebra la sua vocazione ad essere Santi perché l'Eterno è Santo.
Commenti
Posta un commento