domenica xxij per annum

E' sufficiente essere ultimi per diventare primi? E' sufficiente essere trovati ultimi perché ti venga offerto di sedere nei "primi" posti? E' poi vero che si desideri il primo posto?

Il brano evangelico e tutta la liturgia della parola di oggi mi portano questi pensieri.

Sir 3,17-20.28-29, neo-volg. Sir 3, 19-21.30-31
Salmo 67
Eb 12, 18-19.22-24
Lc 14, 1. 7-14

Mi viene subito in aiuto il Siracide: compi le tue opere con mitezza.

Andrebbe mai chi lavora con mitezza a mettersi in mostra? Certo, piace a tutti che il proprio lavoro venga apprezzato dal capo, magari ci scappa una promozione. Ma questo è ancora lavorare con mitezza? Non lo credo.
Leggo tra ieri e oggi le presentazioni del nuovo segretario di stato vaticano e vedo un affanno quasi ossessivo a creare una collana di successi diplomatici, io non lo conosco, per me tutto è vero e tutto va bene di lui, ma mi resta un pensiero: perché questo affanno dei vaticanisti? Lui ha lavorato con mitezza, si è lasciato condurre dal buon Pastore, ha offerto tutto se stesso per Dio e la sua Chiesa: bene!

Il papa Francesco agli agostiniani chiedeva l'inquietudine pastorale frutto della fecondità della ricerca di Dio: cerco il tuo volto, mostrami il tuo volto.
Chi, oltre al Padre che vede nel segreto, sa questo desiderio? Nessuno ... gioia del cuore!

Si è all'ultimo posto anche da segretario di stato e si lavora con mitezza anche intessendo silenziosamente reti diplomatiche per fare epifania che tutti gli uomini hanno un solo Padre.

Ultimo posto: la lettera agli ebrei, che sempre mi emoziona, ricorda che non ci siamo accostati a fuoco o oscurità o ad alcunché di tangibile, MA ad un'adunanza festosa di gente speciale: tutti primogeniti! Tutti primogeniti, come la tribù di Levi, senza eredità, senza terra, senza possedimenti, ricchi soli del Nome del Santo - Egli sia benedetto! - La tribù segregata nel tempio a preparare l'accoglienza per coloro che, lasciato il lavoro, salivano a rendere grazie. La tribù pronta a raccontare nelle cantilene e nei canti la storia della salvezza. La tribù all'ultimo posto messa sul monte.
Ma quanti pericoli ha corso questa splendida tribù: l'affanno per essere come gli altri, l'acquisizione della temperanza che non le era connaturale, la rinuncia al guadagno sulla devozione ... ad un figlio di Levi in tarda età nasce un figlio che rinuncia a tutto e sceglie il deserto ... un nuovo ultimo posto!
Anche a Giovanni, però, questo ultimo posto è sottratto presto, viene manifestato a Israele per ricondurre il cuore al Dio vivente, senza alcun sacrificio, senza offerte, ma con la contrizione che solo il Santa sa vedere e un po' d'acqua che il sole presto ti asciuga da dosso. E la Gloria del Santo appare su uno che viene e che poi si allontana presto.

Ultimo posto di Nazareth, oscura cittadina i cui abitanti non godono di buona fama, che diventa però presto un laccio, e quindi la si abbandona per andare dove non si ha dove posare il capo.

E' sufficiente l'ultimo posto? No

Occorre l'ultimo avamposto della mitezza!

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